Il Consiglio Regionale,
Premesso che:
– l’articolo 32 della Costituzione sancisce che la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti;
– i principi fondamentali del nostro Servizio sanitario nazionale (SSN), istituito con legge n. 833/1978, sono l’universalità, l’uguaglianza e l’equità;
l’universalità comporta che le prestazioni sanitarie siano fruibili, uniformemente, da tutte le persone che si trovano nel nostro paese attraverso i servizi erogati dalle strutture sanitarie dislocate nel territorio;
l’uguaglianza comporta che tutti i cittadini devono poter accedere alle prestazione del Servizio sanitario nazionale senza distinzione alcuna e l’equità, invece, comporta che tutti i cittadini possano accedervi in condizioni di parità in rapporto a uguali bisogni di salute;
da ciò consegue che compito dello Stato è finanziare il SSN, sostenerlo economicamente, garantire e tutelare la salute dell’intera collettività. Rilevato che: – nel decennio 2010/2019 sono stati sottratti oltre 37 miliardi di euro alla sanità pubblica, a causa dei tagli lineari effettuati per il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica;
mentre negli anni della pandemia da Covid 19 si è registrata un’inversione di tendenza e la spesa sanitaria è cresciuta progressivamente (nel 2022 al 6,8% sul pil);
– dal 2023 la spesa sanitaria è tornata a contrarsi e nel 2024 il rapporto tra spesa e pil, pur crescendo in termini assoluti, si è attestato al 6,3% sul pil, con prospettive ancora in diminuzione per gli anni successivi, così come certificato dalla Corte dei Conti e da autorevoli osservatori nazionali ed internazionali, attestandosi ben al di sotto della media dei paesi OCSE. Considerato che: – un Servizio sanitaria nazionale sottofinanziato porterebbe progressivamente ad aumentare la diseguaglianza sociale all’interno della popolazione, dividendo le famiglie tra quelle che riusciranno ad accedere alle cure, attingendo anche a risorse finanziarie proprie attraverso l’acquisto di prestazioni dalla sanità privata da quelle che vi dovranno rinunciare a causa delle liste d’attesa o per impossibilità di carattere economico.
Impegna la Giunta regionale
ad attivarsi immediatamente presso il Governo nazionale al fine di ottenere un adeguato finanziamento annuale a favore del Servizio sanitario nazionale, corrispondente almeno al 7,5% del Pil.
D. BEVACQUA, D. TAVERNISE, A. LO SCHIAVO,E. ALECCI, A. BRUNI, F. IACUCCI, R. MAMMOLITI, G. MURACA