«I dati elaborati dalla Fondazione Openpolis in ordine alla rimodulazione del Pnrr, operata dal governo nazionale e veicolati a mezzo stampa, destano profonda preoccupazione. La Calabria andrebbe a perdere circa un miliardo di fondi già stanziati che dovrebbero essere recuperati in un secondo momento e con modalità che il ministro Fitto non ha provveduto a chiarire».
Ad affermarlo è il gruppo del Pd tramite una nota stampa che raccoglie anche l’allarme dei rappresentanti istituzionali di tutti i territori coinvolti.
«Né sono stati spiegati – affermano ancora i consiglieri dem – i motivi per i quali si è giunta ad una rimodulazione così penalizzante nei confronti della Calabria che, invece, avrebbe bisogno più di altri territori italiani di investimenti e interventi per recuperare i ritardi accumulati nella sua storia recente e costruire una reale speranza di sviluppo. Le rassicurazioni fornite dal ministro Fitto in ordine ad un possibile recupero dei fondi adesso cancellati da altro tipo di finanziamenti europei non solo non tranquillizzano, ma aumentano le preoccupazioni. Non vorremmo trovarci alla doppia beffa di potere vedere non solo cancellati novecento milioni dal Pnrr originariamente destinati alla nostra Regione, ma anche “condizionate” le altre risorse europee che, evidentemente, si sarebbero potute utilizzare per altri scopi e altri obiettivi».
«Davanti a uno scenario del genere – sostengono ancora i consiglieri regionali del Pd – stupisce l’atteggiamento del governo regionale che scegli ancora di rimanere silente evidentemente per non creare problemi all’esecutivo nazionale guidato da Giorgia Meloni. In ogni caso è inevitabile e urgente che il governatore Roberto Occhiuto venga in Consiglio regionale a riferire su quanto sta accadendo per rendere massima chiarezza ai calabresi sulla reale entità dei tagli e sulle modalità con le quali si ha intenzione di intervenire per evitare il peggio. Non possiamo permettere di vedere evaporare ulteriori risorse in una congiuntura complicatissima per la nostra Regione che non può essere ulteriormente penalizzata da un governo a trazione leghista che, a breve, potrebbe infliggere un ulteriore e ferale colpo all’intero Mezzogiorno con l’approvazione dell’autonomia differenziata».