Gli operai forestali della Calabria non possono essere trattati come numeri e con meri approcci burocratici.
Dopo l’encomiabile lavoro di riforestazione che ha consentito alla nostra regione di passare da 265.000 ettari a oltre 478.000 di patrimonio boschivo, gli operai non solo non usufruiscono del rinnovo del contratto integrativo regionale, scaduto da anni, ma percepiscono il TFR con ritardi inaccettabili e con risorse disponibili insufficienti. Addirittura, si prospetta per la fine della legislatura l’attivazione della CIG e/o dei contratti di solidarietà.
Tutto ciò è veramente inaccettabile e pertanto chiedo al governo regionale di attivarsi tempestivamente per scongiurare tale ingiusta e inopportuna ipotesi.
In occasione della seduta odierna della II Commissione, durante la discussione per l’approvazione del bilancio di previsione 2025/2027 dell’Azienda Calabria Verde, ho sottolineato queste criticità, oltre quella già ipotizzata da parte dei dipartimenti competenti.
Occorre dunque una vera inversione di rotta. C’è bisogno di un vero piano forestale che fissi obiettivi e ne monitori l’attuazione.
Presenterò un’apposita proposta per chiedere di voler impiegare i risparmi ottenuti dal pensionamento di oltre 1026 operai a tempo indeterminato degli ultimi 2 anni per attivare l’assunzione di almeno 2000 operai, tecnici e impiegati a tempo determinato. Tale scelta è improcrastinabile soprattutto nelle aree interne per garantire il presidio del territorio, per affrontare concretamente il cambiamento climatico e il rischio idrogeologico in atto.
Raffaele Mammoliti