Sopralluogo al cantiere del nuovo ospedale di Vibo, Alecci: “Dubbioso sulla conclusione entro il 2026, garantire subito il diritto alla salute”

Ho effettuato un sopralluogo per verificare l’andamento dei lavori del nuovo ospedale di Vibo Valentia che sorgerà in località Cocari. Insieme ad alcuni amministratori locali ho deciso di recarmi sul cantiere in modo da rendermi conto di persona di come stanno procedendo, delle eventuali difficoltà e dei tempi previsti per la realizzazione completa di questa opera, attesa da tempo. Con me Nicola La Sorba, vicepresidente della Provincia di Vibo Valentia, Vincenzo Lentini, consigliere provinciale, Nicola Staropoli e Domenico Console, consiglieri comunali della città di Vibo, Valeria Giancotti, membro della direzione regionale del Partito Democratico.

Durante il sopralluogo, ho potuto apprezzare la serietà e la professionalità dell’impresa e dei lavoratori, riguardo lo svolgimento delle attività e la gestione del cantiere. I lavori stanno andando avanti, anche se chiaramente ci sono stati alcuni ritardi che, purtroppo, nella realizzazione di opere di questa portata occorre mettere in conto. Il mio augurio è quello che si possa giungere nel minor tempo possibile al taglio del nastro, anche se sono piuttosto scettico che si riesca ad effettuare entro la chiusura di questa legislatura, e quindi entro il 2026, come più volte aveva dichiarato il Presidente e Commissario alla Sanità Roberto Occhiuto.

Il nuovo ospedale di Vibo Valentia dovrebbe, finalmente, migliorare le condizioni in cui versa la Sanità nel capoluogo e in tutta la provincia. Un territorio in grave emergenza, in cui la situazione sanitaria negli ultimi anni è andata via via peggiorando, e su cui pesa oggi come un macigno anche la questione relativa allo spostamento dei reparti di Chirurgia, Ortopedia e Oculistica dell’Ospedale Jazzolino, a causa degli imminenti lavori di ristrutturazione. Le ipotesi proposte dalla struttura commissariale, trasferimento a Villa dei Gerani (struttura privata) e creazione di un ospedale da campo, sembrano antieconomiche e irrispettose, nonché pericolose dal punto di vista medico, nei confronti di pazienti e familiari. Infatti, non è stata presa in considerazione la possibilità di utilizzare altri locali interni all’ospedale o altri nosocomi, come ad esempio quello di Serra San Bruno, Tropea, ma anche mettere in funzione l’Ospedale di Pizzo, l’Ospedale di Nicotera, soluzioni che avrebbero garantito un utile risparmio di tempi e costi. Gli abitanti della città e della provincia di Vibo Valentia hanno bisogno di risposte certe e di scelte responsabili. Bene la creazione del nuovo ospedale, ma negli anni che ci separano dall’inaugurazione deve necessariamente essere garantito il diritto alla salute anche per chi risiede in questo territorio.

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