Mancata riapertura della strada Sila Mare. INTERROGAZIONE n. 285 del 15/11/2024

Al Presidente della Giunta regionale

Premesso che:

la vecchia Strada Statale 177 che va da Mirto Crosia a Longobucco, nota anche come strada Sila Mare, è un’infrastruttura strategica per i cittadini residenti nelle zone dello Ionio cosentino e per i comuni dei medesimi territori in quanto, una volta ultimata, consentirà di collegare in sicurezza e in tempi brevi le aree interne dell’altopiano silano con la fascia costiera ionica cosentina;
l’idea di disegnare una via alternativa alla vecchia Strada Statale 177 che da Rossano si inerpica in Sila nasce a cavallo tra gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, nell’ambito di un ragionamento sviluppato attorno alla bonifica del Trionto. Un ventennio più tardi la bonifica del fiume – a valle – viene appena accennata, sperperando 50 miliardi di lire in quello che doveva essere il progetto della diga sul torrente Laurenzano, affluente del Trionto, per placare la sete degli abitanti e delle produzioni agricole, in tubazioni, scavi, condotte idriche abbandonate a sé stesse ed ancora oggi ben visibili;
la costruzione dell’opera, con una spesa complessiva che supera gli 80 milioni di euro, è stata avviata negli anni ‘90 con l’esecuzione di un primo lotto di lavori a valle dell’abitato di Longobucco. Sono stati poi realizzati il secondo lotto e il terzo lotto e, successivamente, con l’Accordo di Programma 2002-2006: “Sistema delle infrastrutture di trasporto”, il primo stralcio dell’originario progetto del IV lotto, garantendo la viabilità fino al ponte sul Trionto posto in località Destro. La prima parte della strada, per un tratto di 11 chilometri, viene inaugurata nel 2015. Il IV lotto è stato finanziato con le risorse FSC 2007/2013 di cui alla Delibera CIPE numero 62 del 03 Agosto 2011 (“Individuazione ed assegnazione di risorse ad interventi di rilievo nazionale ed interregionale e di rilevanza strategica regionale per l’attuazione del piano nazionale per il sud”), con un finanziamento complessivo di 22,4 milioni di euro. Di questi, 5 milioni e 400 mila euro destinati al “completamento dei lavori per il collegamento IV lotto I stralcio” e 17 milioni di euro per il “collegamento IV lotto II stralcio”. Quest’ultimo tratto è lungo circa sei chilometri, dalla località Destro giunge al ponte di Caloveto e i lavori avrebbero dovuto completarsi nei primi mesi del 2024. L’ultimo tratto è il V lotto, quello finale, per arrivare a Mirto Crosia e ricongiungersi alla Strada Statale 106 Jonica. Il progetto è stato affidato ad Anas, individuato come soggetto attuatore e il costo è di 21,8 milioni di euro. Considerato che: il 3 maggio 2023, a causa delle intense precipitazioni che hanno provocato la piena del fiume Trionto, è crollata la terza campata del Viadotto Ortiano II, ubicato al chilometro 6,532 della Strada Statale 177. Questo ponte, realizzato con fondi regionali dalla Comunità montana Destra Crati – Sila Greca, ora in liquidazione, era stato terminato nel 2014 e inaugurato solo nel 2016, poi trasferito, nel 2019, alla gestione Anas che, poche ore prima del crollo, aveva chiuso la strada. L’incidente ha portato la Procura della Repubblica di Castrovillari ad aprire un’indagine per accertare le cause e le eventuali responsabilità. Le immagini del ponte crollato sulla Sila Mare, con il cedimento del pilone, evidentemente realizzato su fondazioni superficiali, hanno fatto il giro del mondo;
il successivo 4 maggio il viadotto è stato sottoposto al sequestro dall’Arma dei Carabinieri di Longobucco unitamente al tratto dal chilometro 6,615 al chilometro 8,820 della suddetta strada, misura convalidata il giorno successivo dall’Autorità giudiziaria. Gli accertamenti condotti hanno evidenziato una vulnerabilità su alcune pile di altri viadotti del tratto interdetto al transito da Anas, a monte del segmento interrotto dal crollo, e una problematicità che si estende anche al mantenimento in esercizio e alla ricostruzione dei rilevati a valle, in particolare quello distrutto;
il 6 luglio 2023 il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha dato via libera per l’utilizzo di 9 milioni di euro per la messa in sicurezza e la riapertura della Sila Mare. Questi fondi sono stati inseriti nel Contratto di Programma, quindi prontamente esigibili;
dopo il crollo del viadotto, con la conseguente chiusura al traffico viario, il paese di Longobucco e le aree circostanti sono rimaste pressoché isolate dal resto della provincia;
ad aprile 2024, a quasi un anno esatto dal crollo, sono stati consegnati i lavori per dare inizio alla demolizione del Viadotto Ortiano II, lavori necessari per riavviarne la ricostruzione. A giugno 2024 il ponte crollato il 3 maggio 2023 è stato demolito dall’Anas attraverso un’esplosione controllata. Tenuto conto che: in merito alla riapertura del tratto della Sila Mare compreso tra il ponte Manco/Destro, nel territorio di Longobucco, e il ponte di Caloveto, nonostante le rassicurazioni sulla riapertura entro l’estate 2024, si è registrato un forte rallentamento dei lavori, determinato, a quanto hanno riportato note di stampa, dalle difficoltà nel reperimento dei materiali per la messa in sicurezza dei versanti. A marzo 2024 in un incontro tenutosi presso il Dipartimento Lavori Pubblici della Regione Calabria, Anas prometteva la riapertura di questo tratto di strada di circa 6 chilometri per la festività di San Domenico del 4 agosto 2024. In quello stesso incontro si assicurava la consegna del tratto interessato ai lavori entro i 24 mesi di tempo previsti dal cronoprogramma. Entro settembre 2025 sia il lotto mediano che quello a monte dovrebbero essere conclusi, con l’opera di ricostruzione del viadotto Ortiano II e la messa in sicurezza dell’intero tratto fino a Longobucco. Resta, poi, la questione del tratto a valle, quello che dal ponte Caloveto dovrebbe collegare l’arteria alla Strada Statale 106, per il quale dovrebbe partire la valutazione d’impatto e di fattibilità e poi la gara d’appalto;
poco meno della metà dei 9 milioni di euro stanziati dal MIT si stanno, così, spendendo per la messa in sicurezza del tratto a monte (Longobucco/Ortiano) per consolidare i piloni dei viadotti che fondano nel letto del torrente Trionto. Si passerà, poi, alla ricostruzione del Viadotto Ortiano II e delle opere accessorie per un importo totale di circa 4,5 milioni di euro. Preso atto che: ad oggi, il tratto di 6 chilometri tra il ponte Manco/Destro e il ponte di Caloveto non è stato ancora riaperto, nonostante il cronoprogramma annunciato da Anas e Regione. I cittadini di Longobucco e delle aree circostanti attendono con impazienza la conclusione di questi lavori, che potrebbero restituire, almeno in parte, un’infrastruttura fondamentale per la viabilità e la sicurezza del territorio;
la strada Sila Mare è fondamentale per l’ammodernamento e la sicurezza dei collegamenti delle aree interne con le zone costiere. Il completamento dell’intero asse Mirto Crosia-Longobucco riuscirebbe a collegare le sponde dello Ionio di Corigliano-Rossano con il Parco nazionale della Sila in meno di 30 minuti e ne aumenterebbe l’attrattività e la competitività anche e non solo sotto il profilo turistico: accorciare le distanze significa abbattere tempi di percorrenza e costi di trasporto. Una leva fondamentale per il progresso dell’intera regione. Tutto ciò premesso e considerato INTERROGANO il Presidente della Giunta regionale

Per sapere:

che iniziative urgenti stia assumendo la Regione Calabria per accelerare i tempi di riapertura, già in ritardo, del tratto tra il ponte Manco/Destro e il ponte di Caloveto della Sila Mare e per far rispettare il cronoprogramma dell’intera opera.

15/11/2024
D. TAVERNISE, D. BEVACQUA

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