Documento di Economia e Finanza e “supplente”: il doppio no del Pd al centrodestra

Il gruppo dem alla Regione: «Dopo 3 anni non c’è alcun miracolo di Occhiuto. Il Dfer è senza visione. La riforma che ci convince è il voto disgiunto»

Il doppio no del Pd, che in Consiglio regionale voterà contro il Documento di Economia e Finanza varato dalla Giunta e contro l’introduzione della figura del consigliere “supplente” prevista da una proposta di legge della maggioranza di centrodestra. La linea dei democrat è stata illustrata in una conferenza stampa dal gruppo regionale del Pd, che ha colto l’occasione anche per un punto complessivo esprimendo un giudizio negativo sull’azione del presidente della Giunta Roberto Occhiuto e del centrodestra. «Dopo 3 anni di governo della Calabria non c’è alcun miracolo», hanno detto i consiglieri regionali del Pd.

Il Documento di Economia e Finanza

No dunque al Documento di Economia e Finanza della Regione, ha annunciato il capogruppo dem Mimmo Bevacqua, perché – ha spiegato – «nel Defr manca una visione, ed emerge l’incapacità del centrodestra di affrontare e risolvere le criticità della Calabria». A scendere nei dettagli è stato Raffaele Mammoliti, che già in Commissione Bilancio ha espresso la contrarietà del Pd: «Dopo tre anni ci consegnano una Calabria in ginocchio, una Calabria fiaccata, con indicatori in gran parte negativi. Tra l’altro – ha rimarcato Mammoliti – questa situazione sarà aggravata dagli ulteriori tagli della legge di bilancio nazionale che sottrarranno alla Calabria ulteriori 53 milioni. Inoltre per la prima volta dopo anni diminuisce la spesa libera: prima era di oltre 700 milioni, quasi il 13% dell’insieme del bilancio e ora è scesa al 10%. C’è poi una discrasia evidente tra il bilancio sociale dell’Inps regionale, che parla di 519.000 occupati, e i dati che il centrodestra riporta nel Defr e che farebbero riferimento all’Istat e alla Banca d’Italia, dati che parlerebbero di 539.00 occupati: una discrasia di 20.000 unità che va indagata. Non vorrei che si fosse creata sull’occupazione una bolla che rischia di scoppiare da un momento, ci sono degli escamotage statistici che porterebbero ad avere un quadro artatamente costruito».

Il consigliere “supplente”

Quindi il no al consigliere “supplente” perché – ha aggiunto a sua volta Bevacqua – «l’introduzione di questa figura ci sembra una alchimia politica per sistemare gli equilibri all’interno del centrodestra e non una risposta seria ai problemi dei calabresi, che aspettano risposte alle difficoltà economiche e sociali che vivono quotidianamente. Per quanto ci riguarda – ha sostenuto il capogruppo del Pd alla regione – noi siamo invece siamo interessati a una riforma come il voto disgiunto, che è lo strumento giusto per dare voce libera ai calabresi, che possono scegliere liberamente sia il presidente della Giunta sia il consigliere regionale». Mammoliti ha ricordato che «già una prima volta il centrodestra ha ritirato la proposta di legge sul “supplente” perché il presidente Occhiuto aveva detto che le priorità erano altre: vorremmo capire cosa è cambiato in questo lasso di tempo». Nella conferenza stampa, alla quale hanno partecipato anche i consiglieri regionali Amalia Bruni, Ernesto Alecci, Franco Iacucci e Giovanni Muraca, inoltre critiche all’indirizzo del governatore Roberto Occhiuto e della maggioranza sono state indirizzate anche nel campo della sanità. Un ultimo passaggio ha riguardato il tema dell’autonomia differenziata: «Un capitolo del Defr – ha evidenziato Bevacqua – riguarda proprio le preoccupazioni sugli effetti della legge Calderoli, per questo a Occhiuto e al centrodestra chiediamo di dire basta alle alchimie e alle ambiguità e di votare sì al referendum».

Corriere della Calabria del 13 dicembre 2024

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