Mancata nomina del Primario di chirurgia generale dell’ospedale Pugliese di Catanzaro, Alecci: “la Sanità calabrese naviga ancora a vista”

Dopo tanti mesi rimane vacante una posizione cruciale in uno dei reparti più importanti dell’ospedale, con pesanti ricadute sulle prestazioni. Per fare chiarezza ho presentato una interrogazione al Presidente Occhiuto”.

Ancora una volta la Sanità calabrese dimostra di navigare a vista, senza alcuna visone d’insieme sugli obiettivi da raggiungere. L’ultimo episodio quantomeno strano e incomprensibile riguarda il concorso di primario per il reparto di Chirurgia Generale dell’Ospedale Pugliese. Nel marzo del 2024, infatti, l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Dulbecco ha indetto un avviso pubblico per il conferimento del suddetto incarico e già all’inizio di giugno è stata nominata la Commissione esaminatrice. Eppure, ancora oggi, a fine novembre non si hanno notizie dell’espletamento del concorso e la posizione rimane vacante con il reparto affidato ad un facente funzioni. Ho deciso di presentare, quindi, un’interrogazione al Presidente della Giunta regionale e Commissario ad Acta per la Sanità Roberto Occhiuto per fare chiarezza su quanto sta accadendo, chiedendo quali siano le ragioni che hanno impedito l’espletamento del concorso e la conseguente gestione del reparto che ad oggi presenta importanti criticità.

Tale reparto, infatti, risulta essere caratterizzato da una cronica carenza di personale, con gli effettivi spesso costretti a turni massacranti. Le strutture e gli strumenti sono vetusti e logorati dal tempo, mentre aumentano i disagi dei pazienti e delle loro famiglie. All’interno di questo quadro desolante, chiaramente, la mancanza di un Primario non può che pesare ulteriormente sulle prestazioni di uno dei reparti storicamente più importanti del nosocomio catanzarese, che dovrebbe essere uno dei fiori all’occhiello della neonata Azienda Dulbecco. La mia interrogazione, inoltre, intende capire quali siano le misure che la Regione intende adottare per migliorare le condizioni di lavoro dei medici e del personale sanitario, garantendo, così, una maggiore efficienza del reparto in questione e la tutela della salute dei cittadini calabresi.Nell’attesa di una risposta, ciò che, comunque, continua ad essere percepito sonol’immobilismo e la disorganizzazione della Sanità calabrese sebbene siano già passati ben tre anni dall’insediamento della struttura commissariale. E ad aumentare perplessità e preoccupazioni concorrono le notizie che giungono da Roma riguardo la recente bocciatura dell’emendamento sulla sanità regionale presentato da Forza Italia nell’ambito del Decreto fiscale.

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