“Chiediamo scusa alla stampa e ai calabresi se come gruppo del Pd sembriamo un disco rotto che in ogni occasione ripete sempre le stesse cose in merito ai tanti provvedimenti omnibus che in questo anno e mezzo il centrodestra ha portato in Aula. Ma saremo costretti e farlo fino a quando questa maggioranza non rispetterà le regole democratiche. Se questa maggioranza più volte rivendica la capacità di iniziativa, di pari passo dovrebbe almeno chiedere scusa ai calabresi per la qualità di una produzione legislativa che mai, come in questa legislatura, ha dimostrato tanti limiti e superficialità, tanto da costringere più volte il governo a chiedere correttivi per evitare l’impugnazione”.
A sostenerlo sono i consiglieri del gruppo del Pd che così proseguono: “Ma è ancora più preoccupante per il ruolo del consiglio l’odierno provvedimento omnibus che tra l’altro prevede di avocare in toto alla Giunta gli elenchi istruttori e periti demaniali in materia di usi civici e la relativa nomina dei membri della Commissione per la vigilanza oppure la proroga al 2025 per la conclusione delle verifiche sulla sussistenza dei requisiti per il rinnovo dell’accreditamento delle strutture sanitarie e socio-sanitarie. Così come avrebbe meritato adeguato approfondimento – proseguono i consiglieri dem – l’intervento avente ad oggetto la nuova Zes unica (art. 15). Premesso che il disegno confezionato dal governo Meloni per la Zes del Sud presenta lacune e incongruenze da tutte le parti, ma venendo all’art. 15 della PL oggi in esame, ci piacerebbe capire meglio la ratio della norma che introduce la possibilità di apportare varianti urbanistiche, per la realizzazione degli interventi, anche di iniziativa dei privati, da realizzare nelle aree Zes. Non vorremmo che ci si muovesse per agevolare qualcosa o qualcuno. Un esame approfondito andrebbe fatto poi sulla Fondazione Mediterranea Terina Onlus, soppressa e posta in liquidazione. Possiamo essere d’accordo sulla norma che salvaguarda il trasferimento del personale in servizio presso altri enti di diritto privato in controllo regionale, ma i calabresi avrebbero il diritto di sapere e di capire perché scompare un centro di ricerca internazionale.”
“Pare evidente – concludono i dem – la ferita che, per l’ennesima volta, è stata inflitta alla discussione democratica con questi provvedimenti contenenti misure disparate ed eterogenee senza un quadro di insieme”.