Al Presidente della Giunta regionale
Premesso che:
– Il riscaldamento globale, con temperature costantemente al di sopra della media stagionale, la scarsità di piogge e la diminuzione della neve dalle nostre montagne, sta determinando una sempre più marcata crisi idrica oltre ad una evidente alterazione degli equilibri ambientali dei nostri territori;
– La gestione delle risorse idriche in ambito agricolo e industriale, negli anni e non solo in Calabria, è risultata essere inefficace. L’insufficiente manutenzione delle reti idriche, infatti, provocala dispersione d’acqua nelle reti di distribuzione: secondo i dati pubblicati del Blue Book 2022 redatto da Fondazione Utilitatis la dispersione media italiana è del 40%, con il Sud e le isole, che registrano una media addirittura del 50%;
A quanto sopra si aggiungono i danni dovuti a sistemi di depurazione non sempre efficienti: tutte le sostanze inquinanti usate dall’agricoltura, dall’industria e dai centri urbani finiscono, spesso, nei fiumi danneggiando la risorsa idrica e contribuendo ad inasprire ulteriormente l’emergenza in corso. CONSIDERATO CHE: – L’Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici nel Distretto idrografico dell’Appennino meridionale, lo scorso 24 luglio, ha dichiarato lo stato di severità idrica “alto” per il comparto idro-potabile nei territori della provincia di Crotone e della Città Metropolitana di Reggio Calabria;
– Nei giorni scorsi, il commissario di Sorical, non nascondendo la preoccupazione sulla situazione idrica in cui versa in questo periodo il territorio regionale, ha evidenziato la grave siccità che interessa la Sila Crotonese che sta mettendo in crisi lo schema acquedottistico Lese, composto dalle sorgenti e dall’impianto di potabilizzazione di Savelli;
– I tecnici Sorical hanno registrato un calo delle sorgenti vertiginoso con la produzione che è scesa da 130 l/s a 70 l/s. TENUTO CONTO CHE: – Il Presidente della Regione Calabria, il 26 luglio scorso, ha emesso un provvedimento con cui ha dichiarato “lo stato di emergenza regionale di Protezione civile, conseguente alla situazione di grave carenza idrica di carattere potabile nei territori della provincia di Crotone e della Città Metropolitana di Reggio Calabria”;
– Le, pur condivisibili, azioni messe in campo dal Governo regionale e dalla Protezione Civile non possono essere considerate risolutive di un problema così vasto e complesso le cui origini sono certamente riconducibili a ritardi accumulati negli anni passati;
– Servirebbe, pertanto, accanto all’attenta gestione dell’emergenza, un piano per la tutela della risorsa idrica divenuta ormai scarsa sia per l’uso umano che per quello agricolo ed industriale, unitamente alla costruzione di impianti per il recupero ed il riutilizzo delle acque reflue in agricoltura;
VISTE: – le riforme poste in essere in questi anni dalla Giunta regione con riferimento al gestore unico regionale delle risorse idriche ed all’istituzione del consorzio di bonifica unico regionale. TUTTO QUANTO SOPRA PREMESSO E CONSIDERATO Si interroga il Presidente della Giunta regionale
Per sapere:
se e quali iniziative intenda adottare per far fronte alla ormai costante carenza idrica sul territorio calabrese.
R. MAMMOLITI