Amalia Bruni

Sanità, Amalia Bruni: “La prima emergenza è il reclutamento del personale”

“La disponibilità e il reclutamento di personale nel servizio sanitario calabrese rappresentano la prima grande emergenza di questo sistema in affanno tra troppi anni. I vincoli che regolano l’accesso al settore, ormai in vigore da troppi anni, costituiscono un vero e proprio nodo scorsoio al collo del servizio sanitario. Per le regioni in piano di rientro, come la Calabria, quel nodo è ormai soffocante da tempo”. E’ quanto afferma Amalia Bruni, consigliera regionale del Pd, vice presidente della commissione Sanità in Consiglio regionale. “Nei giorni scorsi – prosegue – il presidente e commissario Occhiuto, con la sua solita carica risolutiva, ha annunciato tramite i suoi potenti mezzi di comunicazione l’assunzione di 861 nuove unità per il 2024 nel servizio sanitario calabrese. Sia chiaro, anche una sola unità in più è un risultato positivo, ma andiamo al merito: si riuscirà entro l’anno a espletare le procedure e a mettere al lavoro queste unità? Ce lo auguriamo, ma la storia di questi anni dice il contrario. Si fa poi riferimento ad altri piani assunzionali e, come al solito, si offrono numeri roboanti: duemila, cinquemila unità. Tuttavia, non si tiene conto delle legittime stabilizzazioni già avvenute né dei pensionamenti degli anni precedenti nel servizio sanitario calabrese. Non si possono sbandierare le assunzioni programmate, senza contestualmente indicare il turnover avvenuto nel sistema, altrimenti i dati risultano falsati”. “Sempre considerando il merito del decreto – prosegue l’esponente dem – ci sono due punti da sottolineare: all’Asp di Catanzaro, pur avendo un delta positivo di oltre 1,5 milioni rispetto al budget assegnato, non sono state autorizzate nuove assunzioni perché queste erano già state effettuate nel semestre precedente. Inoltre, finalmente viene riconosciuto che “le unità autorizzate ad Azienda Zero devono essere considerate parte dei programmi delle aziende del servizio sanitario regionale”. “Il dato incontestabile – conclude Bruni – è che nulla è cambiato in questi anni di strapotere del commissario Occhiuto”.

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