Faremo come i Comitati per il Ritiro di ogni Autonomia Differenziata e del Tavolo NOAD che sono stati a Roma in Piazza Montecitorio, mentre alla Camera dei Deputati si stava discutendo il disegno di legge Calderoli. Anche noi vogliamo lanciare la nostra (S)veglia laica per la Repubblica, forti delle nostre ragioni in difesa dei diritti politici e sociali, per fermare questo disegno eversivo.
È quanto afferma la consigliera regionale del Partito democratico, Amalia Bruni, invitando la collettività a partecipare all’iniziativa del Comitato ‘Salviamo la Costituzione’ che si terrà domani dalle 18 alle 22.
“Definizioni come “Spacca Italia” a “Secessione dei ricchi” colgono perfettamente senso e pericolosità del Ddl Calderoli. È importante continuare a far sentire la nostra voce in difesa della Costituzione e dei valori di libertà e democrazia che continuano ad essere messi in discussione da questo Governo – afferma ancora Bruni -. E non solo con l’azione legislativa ma anche con alcuni atteggiamenti irrispettosi delle istituzioni che alimentano un degrado politico mai visto in precedenza”.
“Autonomia differenziata, premierato e separazione delle carriere nella Magistratura, a tutto discapito dei principi inviolabili della Costituzione in ordine all’uguaglianza di tutti i cittadini sui diritti alla vita dignitosa, al lavoro, alla salute, all’istruzione, sono al centro di un’intesa nefasta messa in piedi dalla premier con l’estrema destra – afferma ancora Bruni -. In questa situazione emerge ancora di più la responsabilità di Fratelli d’Italia e di Forza Italia che, pur di mantenere in vita il loro governo, minano pesantemente l’unità della Repubblica e permettono alla Lega di difendere il proprio consenso elettorale, da tempo in caduta libera”.
“Per quanto accaduto e per quanto sta accadendo le forze democratiche devono dare voce al dissenso e alla resistenza, opponendosi a questa deriva istituzionale e alle scelte che mettono a rischio la tenuta democratica del Paese – afferma ancora Bruni -. L’articolo 5 della Costituzione pone come principio fondamentale l’unità della Repubblica a garanzia dell’uguaglianza dei diritti di cittadine e cittadini, ovunque risiedano. Metterlo in discussione con l’Autonomia differenziata significa aumentare ulteriormente diseguaglianze e squilibri territoriali, rinunciando per sempre a un progetto democratico di giustizia sociale che consenta il “pieno sviluppo della persona umana” e “l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori e lavoratrici all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”.
“Per questo – conclude Bruni – è importante essere tutti insieme, domani, a far sentire la nostra voce, sempre più forte”.