All’interno del dibattito odierno sull’Autonomia Differenziata proposta dal Ministro Roberto Calderoli della Lega ho voluto, insieme a tutto il Gruppo del Pd, esprimere con chiarezza il mio totale dissenso verso una riforma che reputo, senza giochi di parole, una vera e propria “porcheria”. Una proposta di legge che penalizza, come detto più volte, le regioni meridionali e le condanna ad un graduale impoverimento e spopolamento. Una riforma fuori dal tempo, proprio in un periodo storico in cui si sta provando a lavorare a livello europeo ad una risposta comune e unitaria rispetto ai tanti pericoli che derivano da due conflitti a noi vicinissimi. Già la pandemia di Covid, solo qualche anno fa, ci aveva già dimostrato quanto sia stato importante essere tutti uniti sotto una stessa bandiera. Durante quei mesi difficili tanti malati del Nord Italia sono stati ospitati e curati nelle strutture delle regioni centrali e meridionali, così come tanti medici e infermieri di origine meridionale si sono sacrificati negli ospedali delle città del Nord, in alcuni casi perdendo anche la vita. Noi immaginiamo non una Italia competitiva tra Regioni, ma solidale, dove gli uni possano stare vicino e supportare gli altri. Questa proposta di legge va nella direzione opposta e rappresenta, a mio avviso, una mero baratto elettorale tra le forze di Governo, laddove in un accordo tutt’altro che tacito, la Lega avrà il suo vessillo con l’Autonomia Differenziata, la riforma della Giustizia per Forza Italia, il Premierato per Fratelli d’Italia.
Anche il famigerato finanziamento dei Lep (Livelli Essenziali delle Prestazioni) che secondo la maggioranza in Consiglio dovrebbe garantire alle regioni meridionali un’equiparazione con le regioni più sviluppateè una grande menzogna. Infatti, anche immaginando che per qualche “miracolo” (stando ai conti dello Stato chiaramente impossibile o forse inimmaginabile) già dai prossimi anni venissero reperiti i fondi per garantire questi Lep in tutta Italia (Lepche tra l’altro devono essere ancora definiti per ogni materia) ci vorrebbero decenni prima che la Calabria riesca a raggiungerli in ambiti come la scuola, la sanità, i trasporti etc. Intanto, le altre regioni potrebbero trattenere da subito il surplus fiscale continuando ad aumentare anno dopo anno il gap sui servizi che le separa dalle regioni più arretrate. E’ così, sarà sempre più accentuato il divario tra Nord e Sud sulla qualità dei servizi, sugli stipendi, sulla qualità della vita, che porterà ad un continuo e progressivo spopolamento del Mezzogiorno. Chi vorrà rimanere a vivere e crescere i propri figli in regioni che avranno già difficoltà a raggiungere questi famosi Lep? Non c’è più tempo! Siamo al limite, è arrivato il momento di gettare la maschera e affermare con chiarezza se si sta dalla parte dei cittadini calabresi oppure no! In conclusione del mio intervento, ho voluto anche donare “simbolicamente” un salvadanaio a forma di porcellino al Ministro Calderoli, da utilizzare sulla propria scrivania per inserire i pochi “spiccioli” che intende evidentemente dare al Sud attraverso la sua riforma scellerata. Una riforma che non dà garanzie alla Calabria e ai calabresi, e che per noi non può essere assolutamente presa in considerazione.