Riordino delle funzioni amministrative della Regione Calabria. Proposta di Legge N.262/XII 

Con la presente proposta di legge si persegue l’obiettivo di apportare modifiche alla L.R. 22 giugno 2015, n. 14 recante: “Disposizioni urgenti per l’attuazione del processo di riordino delle funzioni a seguito della legge 7 aprile 2014, n. 56”, ridefinendo per alcuni settori un nuovo ruolo dei livelli istituzionali sul territorio calabrese e rafforzando gli strumenti di cooperazione e di concertazione delle strategie politiche territoriali. Questa proposta di legge vuole rappresentare la prima iniziativa legislativa per riportare al centro dell’attenzione degli organi regionali l’esigenza di valorizzare anche in Calabria il ruolo degli enti locali, in particolar modo dei Comuni, che sono stati oltremodo penalizzati negli ultimi anni. Il sistema delle autonomie locali si trova al centro di un rilevante e perdurante processo di trasformazione, a causa dell’adozione di misure finanziariamente restrittive, che hanno inciso anche sull’esercizio delle funzioni e sui profili strutturali degli stessi enti. La cosiddetta “legislazione della crisi” ha investito tutte le istituzioni territoriali, senza configurarsi come parte di un disegno organicamente finalizzato a porre rimedio alle criticità che si sono evidenziate nel tempo, soprattutto a seguito delle emergenze che hanno colpito anche il territorio calabrese. Il quadro normativo sul riparto delle competenze legislative tra Stato e Regioni e le difficoltà finanziarie degli enti locali determinano persistenti elementi di incertezza che investono l’intero sistema istituzionale calabrese e che, se non affrontati con nuovi strumenti legislativi, rischiano di creare un vero ‘corto-circuito’ nel rapporto tra Regione ed enti locali. È necessario rafforzare la coesione sociale, promuovendo, anche in attuazione del principio di sussidiarietà, di cui all’art. 118 della Costituzione, la partecipazione dei cittadini nel perseguimento degli obiettivi e nei processi di attuazione delineati dal presente progetto normativo. Inoltre, la Regione, nell’ambito del suo ruolo di incentivazione dell’esercizio associato delle funzioni da parte dei comuni, deve riconoscere il valore strategico dell’associazionismo intercomunale, soprattutto dei piccoli Comuni, al fine di ridurre la frammentazione amministrativa e favorire lo sviluppo socio-economico dei territori. Nei settori di intervento oggetto di riordino, la Regione deve svolgere prioritariamente funzioni di indirizzo, programmazione e controllo perseguendo la massima integrazione tra tutti i livelli istituzionali del governo territoriale.

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