Raccolta firme per il diritto all’abitare: il consigliere Mammoliti firma la petizione SUNIA-CGIL Calabria

Presso il Consiglio regionale a Reggio Calabria, si è svolto un proficuo incontro sulle politiche abitative che ha visto protagonisti, Raffaele Mammoliti, Consigliere regionale del Partito Democratico e Francesco Alì, Segretario Generale del Sunia-Cgil Calabria.

L’incontro, richiesto dal sindacato e immediatamente convocato dal Consigliere del PD, è stato incentrato sui contenuti della petizione popolare per il diritto all’abitare proposta dal Sunia nazionale con il sostegno della Cgil, e quindi sulla necessità di attivare, da parte del Governo, politiche abitative strutturali con risorse certe e soluzioni concrete che devono essere garantite a tutto il Paese.

Ad illustrare il contenuto della petizione e delle richieste del sindacato, Francesco Alì che ha premesso: “La casa continua ad essere un’emergenza irrisolta – ha esordito – occorrono interventi strutturali per riqualificare il patrimonio e rilanciare il mercato della locazione a canoni sostenibili. Il violento impatto dell’inflazione, l’aumento del costo della vita e dei costi dell’abitare hanno aggravato il disagio sociale già esistente, coinvolgendo un numero sempre più elevato di famiglie in difficoltà. Le famiglie, gli studenti e i lavoratori fuori sede, i giovani, i pensionati, i migranti hanno bisogno di un luogo sicuro in cui vivere e costruire il futuro”. Per il sindacalista cgiellino “A fronte di un disagio abitativo forte e in crescita, nella manovra presentata dal governo Meloni non c’è neppure un euro destinato agli affitti. Non sono stati rifinanziati i fondi nazionali di sostegno agli affitti e alla morosità incolpevole, neppure un centesimo per l’edilizia pubblica. Eppure, occorrerebbero interventi strutturali per riqualificare il patrimonio e rilanciare il mercato della locazione a canoni sostenibili. Servirebbero alloggi di edilizia residenziale pubblica partendo dalla riqualificazione, dal recupero del patrimonio sfitto e non utilizzato e a consumo zero di suolo. E poi c’è l’emergenza rappresentata dalla carenza di alloggi per gli studenti fuori sede che stanno denunciando da mesi il caro affitti, rivendicando il diritto ad un alloggio dignitoso e a canoni sostenibili che consenta loro di esercitare il diritto allo studio. Occorre invertire la rotta e fornire strumenti e risorse ai Comuni, come da tempo gli stessi richiedono. Siamo molto preoccupati e per questo stiamo chiedendo anche ai rappresentanti delle Istituzioni di firmare la petizione e di pretendere dal Governo interventi strutturali e concreti”.

Infine, Francesco Alì ha evidenziato che “Presso la IV Commissione regionale è stata depositata da oltre un anno dal sindacato unitario (Sunia-Cgil Calabria, Sicet-Cisl CZ e Uniat-Uil Calabria) una articolata proposta di legge sulle politiche abitative che prevede, tra l’altro, di sostenere l’azione dell’Osservatorio nazionale della condizione abitativa (Osca), recentemente istituito dal Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, attraverso la costituzione per legge dell’Osservatorio regionale della condizione abitativa. Ma purtroppo, dopo una prima fase di ascolto, non è stato dato più seguito al percorso”.

Il Consigliere regionale del PD, Raffaele Mammoliti, ha condiviso le ragioni alla base della petizione ed ha voluto sottoscrivere la petizione e in maniera convinta. Ha sottolineato, inoltre, che “A fronte dei bisogni abitativi profondamente cambiati, c’è necessità a tutti i livelli di garantire risposte diversificate elaborando un vero e proprio Piano Casa”.

La petizione in sintesi

  • Il rifinanziamento del fondo nazionale di sostegno all’affitto, nella misura di 900 milioni di euro e per la morosità incolpevole per evitare nuove ondate di sfratti;
  • l’intervento strutturale, continuativo, sicuro e certo per ridurre il peso degli affitti e dei mutui sulla prima casa di residenza;
  • un Piano Casa nazionale con finanziamenti statali e regionali, certi e continuativi, per aumentare il numero degli alloggi pubblici in grado di rispondere alle varie esigenze del Paese;
  • una legge quadro nazionale di riordino degli Enti gestori di immobili pubblici per migliorare la gestione, i servizi e per garantire vivibilità e sicurezza;
  • la programmazione e il finanziamento pluriennale delle ristrutturazioni degli alloggi pubblici sfitti per consentire la loro riassegnazione a tutte le categorie che vivono il disagio abitativo;
  • la creazione di una Banca dati del riuso per gli immobili pubblici dismessi e la predisposizione di un piano di finanziamenti specifici per la loro riqualificazione ai fini abitativi per aumentare l’offerta di edilizia sociale;
  • il rifinanziamento dei programmi di riqualificazione urbanistica, edilizia e sociale delle periferie; una regolamentazione nazionale degli affitti brevi dando la possibilità ai Comuni di definire, con regole certe, un tetto massimo di alloggi da poter affittare a breve termine e far rimettere sul mercato gli alloggi in affitto per i residenti garantendo contratti di locazione a lunga durata, impedendo così l’espulsione degli abitanti dai Comuni”.
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