Al Presidente della Giunta regionale
Premesso che:
- La donazione ed il trapianto di organi e tessuti rappresenta un’attività sanitaria ad alta valenza morale e sociale il cui potenziamento, in termini numerici e di qualità dei risultati, è in grado di garantire, oltre che più contenuti costi economici e sociali per i singoli individui e per la collettività, un trattamento insostituibile, efficace e salvavita ad un numero sempre maggiore di persone affette da gravi insufficienze terminali di organo ed in lista di attesa di trapianto. Ed è per le anzidette ragioni che tutte le ASP calabresi si sono dotate di appositi e specifici regolamenti interni che, nel rispetto dei protocolli e delle leggi regionali e nazionali, disciplinano, rendendola più veloce ed efficace, la procedura per la donazione, il prelievo ed il trapianto di organi. Tutte le ASP calabresi tranne, a quanto pare, una: l’ASP di Vibo Valentia. Infatti, da una intervista rilasciata, lo scorso 15 novembre, dal presidente/amministratore dell’AIDO (Associazione Italiana per la Donazione di Organi) di Briatico (VV), a Radio Onda Verde, si apprende che l’ospedale di Vibo Valentia è sprovvisto di qualsivoglia regolamento e/o protocollo interno che detti una specifica disciplina delle diverse fasi che scandiscono la procedura di donazione, prelievo e trapianto degli organi. Parimenti, nell’ospedale di Vibo Valentia, manca un Comitato e/o un altro Organismo aziendale che coordini le attività in cui si estrinsecano le predette fasi e il personale che dovrebbe esserne addetto. Pertanto, a Vibo Valentia, in tutti quei casi di morte (morte cerebrale) di persone che, potenzialmente, potrebbero donare i loro organi a chi è in lista di attesa per un “trapianto salvavita”: a) non si “interroga” telematicamente il sistema di banche dati costituito dai numerosi CRT (Centri Regionali per i Trapianti) e CNT (Centri Nazionali per i Trapianti) al fine di verificare se il nome della persona cerebralmente deceduta rientra, eventualmente, nelle liste di coloro che, volontariamente, hanno deciso di donare i loro organi;
b) non si informano i familiari della persona cerebralmente deceduta della possibilità di donare gli organi del loro congiunto qualora quest’ultimo non abbia, in vita, assunto alcuna determinazione volitiva al riguardo. Le gravi carenze normative, organizzative ed informative che si registrano, nell’ospedale di Vibo Valentia, in relazione ad una materia di indubbia fondamentale importanza quale è quella della donazione degli organi, impongono improcrastinabili approfondimenti conoscitivi e chiarificatori. Tutto ciò premesso Si interroga il Presidente della Giunta Regionale Dott. Roberto Occhiuto, anche nella sua qualità di Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario della Regione Calabria,
Per sapere: - per quale valida e fondata ragione l’ASP di Vibo Valentia non si è, finora, dotata di un apposito regolamento interno che disciplini l’iter medico ed amministrativo per la donazione, il prelievo e il trapianto di organi;
- quali urgenti iniziative e/o provvedimenti si intendono adottare, nell’immediatezza, affinché anche nell’ASP di Vibo Valentia possa trovare adeguata tutela il diritto di donare i propri organi.
R. MAMMOLITI