“Non erano bastati gli atti intimidatori perpetrati un mese fa nel catanzarese ai danni dell’imprenditoria locale. Ora anche dalla Sibaritide arrivano segnali allarmanti di un’escalation criminale che continua a mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini. L’intimidazione subita dalla Presidente del Consiglio comunale di Corigliano-Rossano, la cui auto è stata incendiata. Stesso epilogo per l’auto di un imprenditore, sempre in quella zona. E ancora, pochi giorni prima, la grave intimidazione nei confronti di un giornalista.
Troppi segnali di una criminalità che, a dispetto di ogni principio di legalità, continua a imporre un potere discrezionale fondato sulla paura, sulle minacce e sulle ritorsioni. È necessario uscire dalla logica che certe dinamiche appartengano inevitabilmente alla nostra quotidianità. Se la criminalità intende comunicare ai calabresi la propria visione infondata di potere e autonomia, a noi il compito di rispondere con l’impegno delle istituzioni e una presenza reale sul territorio che non sia garantita esclusivamente da controlli più massicci da parte delle forze dell’ordine e delle autorità competenti.
L’intensificazione dei controlli resta una priorità, dunque, ma è necessario che lo Stato traduca la solidarietà nei confronti delle vittime in progettualità e iniziative tangibili in grado di affiancare e sostenere amministratori, imprenditori, giornalisti e chiunque scelga la strada dell’onestà.
Come Commissione contro il fenomeno della ʼndrangheta in Consiglio regionale, abbiamo già attenzionato da tempo l’area della Sibaritide per le cronache criminali del recente passato tramite alcune significative audizioni, ma adesso diventa ancora più necessario lavorare su proposte, anche legislative, che garantiscano impatti positivi sul contesto culturale della regione, a partire dall’educazione scolastica e passando per piani di sostegno e premialità nei confronti dei cittadini che manifestano contrarietà al sistema della criminalità organizzata.
Esprimo la mia piena solidarietà a coloro che in questi giorni vivono momenti di difficoltà a causa delle minacce subite e, con l’intento di lanciare un segnale più forte, chiederò al Presidente Molinaro e ai colleghi della Commissione antindrangheta di recarci in veste ufficiale sul territorio di Corigliano-Rossano per testimoniare la nostra vicinanza alle vittime, al sindaco, agli amministratori e alla cittadinanza tutta, affinché gli appelli di giustizia non restino mere parole di circostanza”.
Amalia Bruni (Pd), Vicepresidente Commissione consiliare contro il fenomeno della ʼndrangheta, della corruzione e dell’illegalità diffusa.