Al Presidente della Giunta regionale
Premesso che:
- la direzione generale della Banca Popolare dell’Emilia Romagna (BPER) ha annunciato, non già l’intenzione, ma la decisione di chiudere, a far data dal 15 dicembre p. v., la filiale del Centro Storico di Rossano e di accorparla a quella dello Scalo;
- detta decisione penalizza una zona urbana, sede di banca fin dall’800, vissuta da oltre 7.000 residenti, in maggioranza anziani e fragili;
- la scelta contravviene, inoltre, al doveroso criterio democratico di concertazione con l’Ente Locale e con gli operatori economici e sociali, risultando calata dall’alto senza rispetto e con fare arrogante e neo-colonialista, di chi rastrella il risparmio dei cittadini meridionali per investirlo e fare profitto al nord, lasciando senza un servizio di prossimità migliaia di inermi cittadini;
Considerato che: – la risposta all’arroganza e all’insensibilità dei vertici della BPER da parte dei cittadini è stata forte e civile, attraverso un nutrito presidio presso la succursale del Centro Storico e la raccolta di diverse centinaia di firme, con la quale si contesta la grave decisione dei notabili della banca e l’intenzione determinata di ritirare i conti correnti e i depositi; - analoghe proteste e appelli alla ragionevolezza e alla responsabilità, indirizzate agli apicali della BPER, sono stati fatti e si stanno reiterando da parte del Sindaco, dell’Arcivescovo, delle Associazioni culturali, sociali, imprenditoriali, ma finora sono stati rigettati, in modo indifferente e sostanzialmente sprezzante, dimenticando che sono i cittadini che finanziano la banca e non viceversa;
- le proteste da parte della Comunità civile si sono svolte in maniera democratica ma sono caratterizzate dalla viva preoccupazione per l’immediato futuro;
Tutto ciò premesso e considerato interrogano il Presidente della Giunta Regionale
Per sapere: - se intende contrastare l’arrogante e neo-colonialista operare della BPER promuovendo un incontro urgente con i massimi responsabili della banca (rifiutando interlocuzioni con funzionari non dotati di poteri decisionali), per richiamarli al rispetto doveroso della popolazione calabrese e a non perseguire soltanto l’interesse e il profitto aziendalistico, recedendo dall’inaccettabile proposito di lasciare senza servizio bancario la popolazione residente e mantenendo nel Centro Storico l’attuale sede di Filiale.
D. BEVACQUA, F. IACUCCI