Il Consiglio Regionale,
Premesso che:
- La direttiva (UE) 2023/959, recante modifica della direttiva 2003/87/CE, ha ampliato l’ambito di applicazione del sistema EU ETS estendendo gli obblighi derivanti dalla direttiva 2003/87/CE alle emissioni prodotte dal trasporto marittimo;
- “L’assegnazione di quote e gli obblighi di restituzione si applicano alla totalità (100%) delle emissioni delle navi che effettuano tratte in partenza da un porto di scalo sotto la giurisdizione di uno Stato membro e in arrivo in un porto di scalo sotto la giurisdizione di uno Stato membro, e delle navi all’interno di un porto di scalo sotto la giurisdizione di uno Stato membro. Le emissioni delle navi che effettuano tratte tra un porto sotto la giurisdizione di uno stato membro e un porto al di fuori della giurisdizione di uno stato membro, si conteggiano invece solo al 50%” (Articolo 3 octies bis, Ambito di applicazione per le attività di trasporto marittimo);
- La Direttiva riguarda le navi con una stazza di più di 5mila tonnellate e, pertanto, colpisce maggiormente i porti con più del 65% di traffico in transhipment, cioè trasbordo, dove da navi enormi con migliaia di container, si caricano navi più piccole;
- Il Porto Gioia Tauro è proprio questo tipo di porto, con un movimento che a fine 2023 raggiungerà i 4 milioni di Teu;
- In Italia quasi il 28% di tutti i container movimentati ed il 77% di quelli trasbordati (magari su navi più piccole per raggiungere porti di dimensioni inferiori) passano da Gioia Tauro e che l’hub portuale calabrese dà lavoro a quasi seimila lavoratori, 1.600 direttamente e 4.000 indirettamente;
- È evidente che, in relazione settore transhipment, tutti i porti mediterranei che vi operano debbano sottostare alle medesime regole;
- Pur tenendo presente la fondamentale lotta al cambiamento climatico e alla riduzione delle emissioni di gas serra, è assolutamente indispensabile salvaguardare l’operatività della principale struttura portuale calabrese, giacché le azioni propedeutiche alla tutela dell’ambiente e utili a mitigare gli effetti del riscaldamento globale non possono e non devono ignorare i tempi e i modi per evitare che la transizione energetica si tramuti in tragedia economica e sociale;
- Ribadendo la necessità di fare fronte comune con i lavoratori, le imprese portuali, le organizzazioni di settore, i sindacati e tutte le istituzioni, al fine di sostenere ogni iniziativa si ponga a difesa della competitività della struttura portuale di Gioia Tauro;
Impegna la Giunta regionale
Ad attivarsi in tutte le sedi istituzionali affinché, in relazione alla procedura di recepimento della Direttiva di cui trattasi, il Parlamento italiano: – non penalizzi il Porto di Gioia Tauro rispetto agli altri porti mediterranei specializzati in traffico in transhipment, con particolare riferimento a quelli di Port Said, Tangeri e nord africani in genere; - garantisca al Porto di Gioia Tauro quelle pari condizioni di mercato indispensabili ad assicurarne la competitività;
- consideri la possibilità di utilizzare i fondi provenienti dalla tassazione prevista dal sistema ETS per finanziare la conversione di navi inquinanti e l’ammodernamento delle flotte;
- predisponga un sistema premiale per quelle navi che effettuano più scali nei nostri porti nazionali.
D. BEVACQUA, E. ALECCI, A. BILLARI, A. BRUNI, F. IACUCCI, R. MAMMOLITI