Al Presidente della Giunta regionale
Premesso che:
- in meno di una settimana, in Calabria, si sono registrate due morti sul lavoro che ci rammentano, ancora una volta, come la sicurezza sui luoghi di lavoro, nella nostra regione come in Italia, sia ancora un miraggio e come appaia del tutto evidente che ciò che si sta facendo non sia abbastanza;
- come ricordato recentemente dal Presidente della Repubblica, l’Italia colloca il diritto al lavoro e il diritto alla salute tra i principi fondanti della Repubblica e non può essere tollerato perdere una lavoratrice o un lavoratore a causa della disapplicazione delle norme che ne dovrebbero garantire la sicurezza sul lavoro;
- secondo i dati pubblicati dall’INAIL, da gennaio a luglio 2023 il bilancio delle morti sul lavoro è drammatico: 559 le vittime di cui 430 in occasione di lavoro e 129 in itinere, con una media di 80 decessi al mese. Considerato che: – in questo quadro, secondo la classificazione a zone, parametrata sull’Indice di incidenza media (Im=Indice incidenza medio, pari a 18,6 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori), fatta dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di un’importante società specializzata, nei primi sette mesi del 2023, la Calabria, insieme ad Umbria, Abruzzo e Basilicata, viene collocata nella c.d. zona rossa (quella con una rilevanza maggiore) con un’incidenza superiore al 125% rispetto alla media nazionale;
- a riprova di quanto sopra e solo a titolo di esempio, la maxioperazione “Vigilanza 110 in sicurezza” effettuata lo scorso 29 marzo su tutto il territorio nazionale dall’Ispettorato del Lavoro, in collaborazione con Arma dei Carabinieri, Asl, Inail e Inps, ha disvelato come oltre l’80% dei 334 cantieri edili ispezionati sia risultato irregolare;
- i dati più allarmanti, nell’ambito della citata operazione, per come si è letto sulla stampa, vengono dalla Calabria dove su 15 cantieri edili controllati 15 presentavano irregolarità, 21 aziende su 22 sono risultate non a norma e in 11 delle 50 posizioni lavorative verificate è stata disposta la sospensione per ragioni di sicurezza;
Tenuto conto che: – l’esercizio della funzione di vigilanza sull’applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, secondo l’art. 13 del d.l. n. 146 del 2021 (convertito con legge n. 215/21) che ha innovato il d.lgs. 81/08 “è svolta dalla azienda sanitaria locale competente per territorio, dall’Ispettorato nazionale del lavoro e, per quanto di specifica competenza, dal Corpo nazionale dei vigili del fuoco, […]”; - nello specifico, alle Aziende Sanitarie Locali sono assegnati i seguenti compiti: – individuare e controllare i fattori di rischio all’interno dei luoghi di lavoro;
- sorvegliare sulla salute dei lavoratori;
- verificare la conformità dei requisiti dei diversi luoghi di lavoro in base a normative specifiche;
- vigilare su macchine, fabbricati, impianti e mezzi di protezione presenti nei luoghi di lavoro;
- la Giunta regionale, con D.G.R. n. 852 del 29 dicembre 2010, in attuazione del d.lgs. 9 aprile 2008 n. 81 e del D.P.C.M. 21 dicembre 2007, ha costituito in seno alla Presidenza della Giunta il Comitato regionale di Coordinamento per la tutela della salute e la sicurezza sul lavoro, con funzioni di prevenzione, comunicazione, formazione, informazione, assistenza, vigilanza e analisi del fenomeno degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali;
- in ultimo, il Consiglio regionale ha approvato la Legge regionale 30 novembre 2022, n. 41 che istituisce “l’Osservatorio regionale contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro” con la funzione, tra le altre, di prevenire i rischi di infortuni e di malattie professionali sul lavoro. Tutto quanto sopra premesso e considerato, si interroga il Presidente della Giunta regionale
Per sapere: - se e quali iniziative intenda assumere per rafforzare l’azione di vigilanza sull’applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
- se le Aziende Sanitarie Provinciali hanno risorse finanziarie e umane sufficienti a garantire l’efficiente funzionamento dei compiti loro assegnati nella materia oggetto della presente interrogazione e, nel caso contrario, quali utili e tempestive azioni si intendano assumere al fine di realizzare un piano di rafforzamento dell’azione di vigilanza sull’applicazione della legislazione in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro;
- se è stato insediato il Comitato Regionale di Coordinamento costituito con D.G.R. n.852 del 29 dicembre 2010 e, nel caso, quali risultati abbia conseguito;
- se è stato costituito l’Osservatorio regionale contro le discriminazioni nei luoghi di lavoro di cui alla Legge regionale 30 novembre 2022, n. 41 e, nel caso, quali risultati abbia conseguito.
R. MAMMOLITI