«La Calabria continua a bruciare in questi giorni torrido insieme agli slogan del governatore Occhiuto che appena un anno fa aveva annunciato la soluzione del problema attraverso il “monitoraggio tecnologico”».
Ad affermarlo è il gruppo del Pd in Consiglio regionale che così prosegue: «La drammatica situazione che vive il nostro territorio, privo di ogni forma di cura e manutenzione, non può essere risolta con annunci trionfalistici e con decisioni calate dall’alto senza nessun tipo di confronto. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: la Calabria continua a vedere distrutta la sua vegetazione e le sue eccellenze e sta vivendo un’altra estate da incubo tra roghi e mare inquinato. E’ inutile – afferma ancora il gruppo dem – continuare con la politica dell’uomo solo al comando e dello scarica barile delle responsabilità, così come avvenuto per la questione relativa alla depurazione, con il governatore che ha scaricato tutte le colpe ai sindaci. Serve, invece, la presa di coscienza della gravità della situazione e l’umiltà di coinvolgere tutti i soggetti interessati e il Consiglio regionale per trovare soluzioni concrete. Non va certo in questa direzione l’avvio delle procedure per la trasformazione dell’azienda Calabria Verde da Ente pubblico non economico ad Ente pubblico economico. Una scelta in controtendenza rispetto a quanto già stabilito in Consiglio e che ha provocato l’immediata levata di scudi da parte dei sindacati, preoccupati dalla possibile diminuzione delle tutele per i lavoratori. Ma questa trasformazione, avviata sempre senza nessun tipo di confronto, rischia anche di svilire il ruolo di Calabria Verde e di rendere l’Ente sempre meno in grado di svolgere il suo delicato ruolo a presidio e cura del territorio. Proprio nel momento in cui i continui roghi dimostrano come siano necessari interventi di segno totalmente opposto. Condividiamo dunque l’appello rivolto al governatore Occhiuto di soprassedere e sospendere le procedure avviate per Calabria Verde. Chiediamo, inoltre, che venga aperto, invece, un confronto ampio per mettere in campo politiche concrete di manutenzione e cura del territorio per prevenire i fenomeni estremi estivi e i prevedibili eventi di dissesto idrogeologico che potrebbero mettere ancora più in crisi una Regione fragile ed esposta più delle altre in una fase in cui i cambiamenti climatici stanno mettendo in difficoltà l’intero pianeta».