Al Presidente della Giunta regionale
Premesso che:
il 22 giugno scorso un enorme quantitativo di percolato, fuoriuscito dalla discarica sita in località Pipino nel comune di Scala Coeli, in provincia di Cosenza, gestita dalla società … s.r.l., si è riversato nel torrente Patia-Cacciadebiti, affluente del fiume Nicà, con conseguente compromissione dei corsi d’acqua;
che quello che è, da subito, apparso come un vero e proprio disastro ambientale è avvenuto a causa della rottura, per motivi che sono in corso di accertamento, del tubo di aspirazione del percolato che avrebbe dovuto consentirne lo stoccaggio in una apposita vasca in attesa del definitivo smaltimento;
che il corso d’acqua che nella stessa giornata di giovedì 22 u.s. ha portato nel fiume Nicà il percolato fuoriuscito dalla discarica della … s.r.l. è stato bloccato con dighe di ghiaia per evitare che le migliaia di metri cubi di liquami continuassero a finire in mare come è avvenuto, purtroppo, nelle ore successive alla rottura del tubo di aspirazione;
il blocco del corso dell’acqua ha determinato, però, un accumulo di percolato lungo 6.000 metri del torrente Patia con un’acqua nera e ristagnante dall’odore acre che viene percepita in tutta la valle del Nicà e con il serio ed imminente rischio di inquinare le falde acquifere presenti;
nella giornata di sabato 24, il dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente della Regione, ha potuto verificare come la situazione non sia facile da gestire per via della complessità dell’intervento necessario per evitare che il percolato bloccato nel torrente Patia finisca nella falda acquifera e soprattutto per ridare la possibilità ad agricoltori e allevatori di riprendere ad utilizzare l’acqua per irrigare i terreni e abbeverare gli animali;
la soluzione principale perseguita è quella di rimuovere subito il percolato aspirandolo in autobotti, ma, considerata l’enormità del percolato finito nel torrente, di autobotti ne serviranno centinaia;
nel caso di difficoltà a eseguire l’intervento descritto in pochi giorni si è provveduto ad elaborare un piano alternativo che prevede la creazione di un mini invaso – isolato con speciali teli dal terreno – nei pressi della confluenza tra i fiumi Patia e Nicà, nel quale deviare le acque contaminate in modo da poter dare poi la possibilità al torrente – ricco di acqua sorgiva – di scorrere con acqua pulita verso il Nicà;
il dipartimento regionale ha specificato che l’intervento deve essere a spese dell’azienda e che la Regione Calabria avrebbe agevolato la bonifica autorizzando lo smaltimento del percolato presso la Iam di Gioia Tauro (l’unica in Calabria che può smaltire una tale quantità di materiale) anche fino a 50 autobotti al giorno;
sempre il Dipartimento regionale si è già messo in contatto con il Comune di Gioia Tauro, che sabato e domenica vieta il passaggio di mezzi pesanti nel suo territorio, per avere un permesso speciale per i mezzi che dovranno recarsi all’azienda di smaltimento anche sabato e domenica;
da quanto è dato sapere, però, le attività di bonifica della … procedono a rilento, sabato, infatti, erano state solo 4 le autobotti impiegate e nella giornata di domenica solo una;
alla luce della complessità degli interventi necessari e considerata la lentezza con i quali la … ha inteso avviare le attività di bonifica, le istituzioni locali, in accordo con i titolari delle aziende zootecniche ed agricole, hanno chiesto alla Regione Calabria di gestire direttamente le operazioni di bonifica, addebitandone i costi alla stessa … ;
CONSIDERATO che nel corso della stessa giornata del 22 giugno scorso i militari della stazione carabinieri-forestali di Rossano, su disposizione della Procura della Repubblica di Castrovillari, hanno proceduto al sequestro dell’impianto senza, tuttavia, pregiudicare le operazioni di messa in sicurezza del sito;
che la Regione Calabria, il 24 giugno ha diffidato … s.r.l., dandone comunicazione anche alla Procura della Repubblica di Castrovillari, affinché intraprenda con la massima urgenza ogni iniziativa possibile, con gli oneri finanziari a proprio carico, per interrompere la fuoriuscita di percolato e per ripulire i corsi d’acqua contaminati dagli sversamenti degli ultimi giorni;
che il Dipartimento regionale Territorio e Tutela dell’Ambiente ha, inoltre, aperto una inchiesta per capire le cause del disastro, eventuali responsabilità e verificare se sono state adottate tutte le misure di sicurezza necessarie. Tutto quanto sopra premesso e considerato, nelle more dell’accertamento di cause e responsabilità, si interroga il Presidente della Giunta regionale
Per sapere:
quali ed urgenti iniziative intenda porre in essere per porre rimedio al disastro ambientale verificatosi.
R. MAMMOLITI