«Il dibattito di oggi in Consiglio non avremmo mai voluto farlo perché in stiamo per dichiarare l’ennesimo fallimento della governance calabrese sull’utilizzo dei Por: cioè dello strumento che dovrebbe avvicinare la Calabria, in termini di crescita economica e sociale al resto del paese e dell’Europa».
Così si è espresso in Aula il capogruppo del Pd Mimmo Bevacqua. «Avevamo già denunciato la mancanza dell’efficacia attuativa del programma d’investimento. E oggi siamo qui a dire la verità ai calabresi, soltanto perché è stata la minoranza a richiederlo. Siamo davanti a dei dati che non possiamo eludere. E non porta davvero da nessuna parte il tentativo dell’assessore Minenna di scaricare le responsabilità sul governo nazionale. Anche perché l’assessore da una parte accusa il Governo di essere responsabile del rallentamento della pubblicazione dei bandi; dall’altra parte, elogia il lavoro del ministro Fitto, quello stesso ministro che si rifiuta di andare in Conferenza delle Regioni e spiegare per filo e per segno come stanno le cose. Non si fa un buon servizio alla Calabria vestendo sempre la casacca di partito».
Bevacqua ha poi evidenziato le tante criticità delle Programmazione. «Rispetto alla programmazione europea 2014-2020 riferita ai fondi Fesr e Fse i dati dicono che al 31 dicembre 2022 la spesa certificata della Regione e rimborsata da Bruxelles era pari a circa a 1,3 miliardi di euro su 2,2. Si sono utilizzati quindi solo il 60% delle risorse e rischiamo di perdere circa 900 milioni di euro se non riusciremo a spenderli entro il prossimo 31 dicembre. Ci troviamo davanti ad una situazione al limite dell’emergenza, con una rimodulazione che tenterà solo di spendere senza incidere sui fondamentali delle sfide che dovrebbero interrogare la classe dirigente calabrese. Su 14 assi, 7 sono al di sotto della soglia del 50% nella certificazione della spesa».
«Sul piano dei trasporti, progetti qualificanti come la metro leggera o il collegamento intermodale aeroporto stazione Fs di Lamezia Terme-Germaneto- Cz lido, sono stati stralciati dal POR. La strategia delle aree interne è praticamente inesistente, mentre tutti noi sappiamo della loro importanza nella nostra regione. Senza parlare del mondo dell’energia e degli indicatori relativi all’inclusione sociale o alle infrastrutture per l’assistenza dell’infanzia, ben lontani dai valori iniziali fissati dal Por».
«Ma la cosa più grave – dice ancora Bevacqua – è la mancanza di visione strutturale che comprende anche il Pnrr che resta un grande buco nero, un grande mistero sul quale Roma non permette alcuna analisi. Anche in questo caso, le responsabilità verso la propria terra dovrebbero superare di slancio, caro Presidente Occhiuto, le direttive della propria appartenenza politica. Se a Roma stanno facendo un disastro, noi abbiamo diritto di capirne le ragioni».